Prodotti alimentari deteriorabili
La nostra società confeziona pasti che vende direttamente a mense aziendali, scuole, collettivita’ ecc.. senza svolgere attivita’ di servizio mensa. Siamo soggetti alla norma dell’art. 62?
La nostra azienda commercializza animali vivi ( pollame). Il nostro prodotto puo’ essere considerato “ prodotto alimentare deteriorabile “, secondo la definizione riportata dall’art. 62, 4 comma, lett. b) ? Il dubbio nasce dal fatto che anche il pollame viene da noi venduto sfuso e non viene sottoposto a trattamento atto a prolungare la sua Continua a leggere…
I nostri clienti possono contestare la indicazione di durabilita’ del prodotto indicata dalla nostra azienda?
La nostra azienda commercializza, tra l’altro, latte in polvere. I nostri clienti chiedono di precisare il TMC ( se pari o inferiore a sessanta giorni, ovvero superiore a sessanta giorni) ai fini del termine di pagamento. Cosa dobbiamo indicare e come dobbiamo comportarci con il latte in polvere che ha sicuramente un TMC superiore a Continua a leggere…
Alcune catene distributive hanno richiesto di comunicare l’elenco della merce da noi fornita ( prosciutti e prodotti a base di carne) , e di indicare a fianco di ciascun prodotto il TMC ( termine minimo di conservazione) , distinguendo se inferiore o superiore a sessanta giorni , o, in alternativa, di indicare la durata complessiva Continua a leggere…
La nostra azienda produce prosciutti crudi D.O.P. con una stagionatura di almeno 16/17 mesi e, a tal periodo, con un ph medio di 6,0 e aw (activity water) di 0,87. Nessuno ancora ci ha detto se questi prosciutti rientrano nei prodotti alimentari freschi ricompresi nella normativa in questione.